GUARDAMI NEGLI OCCHI
<< C’è una strada che va dagli occhi al cuore >>
INTRODUZIONE
Tutta l’esperienza formativa di ciascun essere umano è costantemente attraversata e costellata da continue presenze dell’ALTRO.
Le relazioni interpersonali sono di fatto una “galleria di volti” che irrompono nel nostro spazio vitale e ai quali rispondiamo in forme differenti e a ciascuno, a suo modo, in modo singolare.
Entrare in relazione con l’altro innegabilmente vuol dire entrare in contatto con un’altra identità, cioè con qualcuno che è “diverso” da me. Attraverso questo gesto, oltre a sviluppare maggiore coscienza della mia identità, io posso diventare più ricco, dell’alterità riconosciuta.
Eppure a volte, a livello sociale (ed anche educativo) si cerca di annullare la “diversità” che ci rende tutti così meravigliosamente unici, si tende a lavorare più sul collettivo che sull’individuo, a creare universi omologati, comunità di simili dove il singolo si deve identificare con il gruppo e la pluralità dei soggetti non sempre viene rispettata. Così “l’alterità” e la “diversità” vengono attribuite non a ciascun individuo in quanto essere differente da un altro, ma solo ad alcuni che presentano “particolari caratteristiche” che li rendono dissimili rispetto all’omologazione del gruppo. Ed è proprio per questo che la presenza del cosiddetto “diverso” nella società come a scuola genera conflitti, mette in crisi il normale funzionamento del sistema e condiziona in modo forte la formazione e la crescita dei singoli, tanto più se si tratta di bambini e/o adolescenti.
La “diversità” e cioè spesso vista in chiave negativa, come “minaccia” della propria identità è per questo la presenza del “diverso” frequentemente genera sentimenti di paura, ansia, sospetto.
Il confronto con la “diversità” ci mette a disagio, l’indecisione sul comportamento da tenere ci tiene lontano dal rapportarci con le persone che, per un motivo o per l’altro, sono diverse da noi. Sono queste le prime barriere che nascono, un retaggio culturale che ci impedisce semplicemente di essere noi stessi per paura di essere fraintesi e discriminare chi abbiamo di fronte, ma che paradossalmente è la causa della prima discriminazione che viene fatta.
E’ in questo contesto che nasce la necessità di cercare di far capire che tutti hanno bisogno di essere guardati negli occhi, come momento di contatto, come modo di abbattimento delle barriere qualsiasi esse siano, per rendere all’interlocutore la dignità e porsi sullo stesso piano di chi ci sta davanti.
Guardare negli occhi è sinonimo di scambio paritetico (prende il significato di interazione equivalente), sinonimo di uguaglianza e di pari considerazione. Guardare l’altro negli occhi abbatte qualsiasi mediazione e mette chi comunica sullo stesso piano, senza se e senza ma.
Uno dei compiti della scuola è quello di educare alla differenza, all’altro, al diverso, per creare i presupposti di una cultura dell’accoglienza e per impedire l’omogeneizzazione culturale. “La nostra ricchezza collettiva”, ha scritto Albert Jachartd, “è data dalla nostra diversità”.
L’altro, come individuo o come gruppo, è prezioso nella misura in cui è dissimile. Oggi più che mai la scuola deve educare gli studenti a considerare il diverso non come un “pericolo” per la propria sicurezza, ma come “risorsa” per la crescita.
OBIETTIVI:
- Aiutare i bambini a cogliere la diversità come condizione imprescindibile per essere unici e speciali.
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Aiutare i bambini a guardare alla diversità come risorsa per un arricchimento reciproco.
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Guidare il bambino in un lavoro di conoscenze, approfondimento e sperimentazione delle principali emozioni per vivere più consapevolmente e felicemente la propria vita quotidiana.
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Creare un ambiente favorevole all’accoglienza, alla nascita di legami di amicizia e solidarietà.
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Aiutare i bambini a vivere la regola come strumento di tutela dei diritti e delle libertà di ciascuno.
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Creare occasioni per lavori di gruppo e cooperative – learning.
MEZZI:
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Partecipazione al concorso “GUARDAMI NEGLI OCCHI” per la classe quarta in collaborazione con le associazioni “Rimbalzi fuori campo” e “Puravida”
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Lettura di testi inerenti ai temi prescelti che aiutino a raggiungere gli obiettivi del progetto educativo:
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“Tutti amici” di Guido Quarzo e “Pum e la bava di pipistrello” di Lodovica Cima per tutte le classi;
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“I cinque malfatti” di Beatrice Alemagna, “Nel paese delle pulcette” di Beatrice Alemagna, “Federico” di Leo Lionni, “Facciamo cambio?” di Lucia Scuderi, “La città dei lupi blu” di Marco Viale, “Macchie e strisce” di Britta Teckentrup e “Neve” di Grégoire Solotareff-Olga Lecaye per le classi prima e seconda;
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“Noi” di Elisa Mazzoli per le classi terza e quarta;
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“L’occhio del lupo” di Daniel Pennac per la classe quinta.
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Visione di video attinenti al progetto.
INIZIATIVE CONDIVISE CON LE FAMIGLIE
- Venerdì 30 settembre 2016 ore 8:30 nella Chiesa di S. Pio: Santa Messa di inizio anno;
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Venerdì 18 novembre 2016 ore 8:30 nella Chiesa di S. Pio: Santa Messa in ricordo della nascita della Beata Elisabetta Renzi; segue merenda;
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Venerdì 16 dicembre 2016 recital di Natale alle ore 21 presso il Teatro Della Regina;
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Carnevale 2017: recita messa in scena dalla Compagnia “Stabile degli Instabili”.
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Mercoledì 1 marzo 2017 ore 8:30 nella Chiesa di S. Pio: Santa Messa con rito penitenziale delle Ceneri;
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da definire quale sabato in maggio ci sarà la festa della famiglia presso la scuola Maestre Pie di San Giovanni;
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Mercoledì 7 giugno 2017 nella Chiesa di S. Pio: Santa Messa di chiusura dell’anno scolastico e festa finale.
PROGETTI IN PROGRAMMA DA REALIZZARE IN COLLABORAZIONE CON IL COMUNE DI CATTOLICA:
PROGETTI REALIZZATI DALLA SCUOLA CON L’AIUTO DI ESPERTI E VOLONTARI:
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Progetto Teatro per bambini;
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Progetto lettura con l’esperta Alessia Canducci;
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Progetto Teatro con genitori a scopo benefico;
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Progetto Karate con l’esperto Massimiliano Zaccagni.